Nutro fin dall’adolescenza una forte curiosità per la vita, per l’animo umano e il suo sviluppo antropologico e da allora dedico molto del mio tempo alla letteratura filosofica e psicologica oltre che a percorsi di crescita personale di diversi orientamenti.
Un’ instancabile ricerca che mi ha fatto pensare e vivere la fotografia in modo molto personale, ossia come uno strumento contemplativo da mettere al servizio di tutte quelle persone che sentono un irresistibile desiderio di sapere e vedere qualcosa in più su di sé, che sono curiose verso se stesse e la propria vita personale ma anche verso l’essenza e il senso intrinseco della vita stessa a prescindere da noi.
Di tutte quelle persone che vogliono conoscersi intimamente, accogliersi, mettersi in discussione, crescere e darsi attraverso l’esperienza del ritratto una possibilità in più per sperimentarsi percettivamente e vivere più consapevolmente sulla base di ciò che sono. Non c’è nulla da cambiare in noi ma “solo” da conoscere e riconoscere.
Mi sono spinta in questa direzione convinta che la fotografia possa farsi parte attiva nell’evoluzione individuale per una società più consapevole e presente a partire dal singolo. Corpi e menti che si plasmano sull’ondeggiare della vita senza perdere la propria rotta interiore e diventando un faro per gli altri, ma prima di tutto, un faro per se stessi.