PERCORSO INDIVIDUALE

Percorso esperienziale di tre incontri che accompagna il soggetto ad autoesplorare la propria immagine corporea, ossia, quell’immagine del corpo che ogni individuo costruisce sulla base delle proprie emozioni e idee. Un’immagine spesso distorta che provoca disequilibrio sia sul piano fisico che emotivo e relative impossibilità.
L’intento del percorso è quello di far acquisire al soggetto una maggiore consapevolezza della propria personalità e carattere per rivalutare l’idea di sé in senso positivo. Le tematiche trattate e sperimentate durante il percorso fotografico di RTP sono differenti in quanto ogni individuo si differenzia da un altro sulla base delle proprie peculiarità emotivo/caratteriali che vanno espresse in un percorso personalizzato.
È un percorso potenzialmente trasformativo per chi non si sente accolto dal proprio corpo e lo vive come qualcosa di estraneo a sé, niente più di un contenitore utile a portare in giro la propria psiche ad esempio. Durante un’ esperienza di RTP si può esplorare anche il disagio legato ad un disequilibrio tra intendo emotivo e azione corporea, penso una cosa ma ne faccio un’altra, come ad esempio sorridere nelle sessioni di ritratto quando si vorrebbe piangere e non lo si fa per motivi che vengono ritenuti validi a non esprimersi per quello che si sente generando oppressione e frustrazione che va colta e liberata.
Ne possono trarre giovamento anche persone che vivono un’esperienza di disturbo alimentare e che in questo percorso possono sperimentare un nuovo modo di entrare in relazione con l’immagine del proprio corpo e costruire un’idea più amorevole di sé. Anche per chi desidera prendere maggiore consapevolezza degli obiettivi raggiunti dopo un piano di cura. Questo percorso può dare anche strumenti utili per imparare a guardarsi ed apprezzarsi con i propri occhi e il proprio sentire liberandosi dalla dipendenza dello sguardo altrui. Il cattivo giudizio di sé passa anche per la mortificazione del corpo che vista attraverso un immagine (foto ritratto) ci da indicazioni e suggerimenti per tornare all’amore verso se stessi e il proprio corpo e a disincentivare l’idea di usarlo come uno strumento di dolore.
Farsi ritrarre può essere un’esperienza costruttiva anche per mettere in accordo corpo, mente e sessualità. Un percorso dedicato alle donne che cercano un contatto autentico con la propria intimità e i propri desideri migliorando la relazione esistente tra le proprie emozioni, il proprio corpo e l’altro.
I Benefici di questa pratica fotografica sono numerosi. Farsi ritrarre con senso terapeutico da modo di esplorare diverse aree emotive e le fotografie restano degli “indicatori di stato”. Se riguardate nel tempo, possono ricordare quali sono gli errori emotivi da evitare. Diventano dunque propedeutiche ad una autoeducazione emotiva o ad entrare in luoghi inesplorati di sé anche con il supporto e la presenza di un psicoterapeuta.